A oltre 40 anni dalla scomparsa del leader politico e esattamente a 50 dall’ultimo comizio alle Cascine che raccolse 4 cortei di un milione di persone, il capoluogo toscano ospiterà la mostra “I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer” dedicata alla vita, alla carriera, alla fortuna politica e anche al lascito morale del dirigente del Partito comunista italiano.
Enrico Berlinguer è stato uno dei protagonisti della storia politica del Novecento. Segretario del Partito Comunista Italiano dal 1972 al 1984, e prima ancora militante e dirigente del suo partito, fu leader di rara caratura morale, radicato nel Paese reale e stimato dai suoi oppositori.
L’esposizione sarà visibile al Mandela Forum dal 3 settembre al 5 ottobre prossimi e approfondirà in particolare l’impegno per la pace di Berlinguer.
La mostra, ideata e organizzata dall’Associazione Enrico Berlinguer per la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale della sinistra italiana, con la collaborazione della Fondazione Gramsci, è stata precedentemente allestita a Roma presso il Mattatoio, Azienda Speciale Palaexpo, a Bologna presso il Museo Civico Archeologico, in Sardegna a Sassari presso il Padiglione Tavolara e a Cagliari alla passeggiata Coperta del Bastione di Saint Remy, raggiungendo complessivamente oltre 131.000 visitatori.
La mostra arriva a Firenze grazie all’impegno dell’associazione Nelson Mandela Forum, che oltre a mettere a disposizione uno spazio coperto di oltre 2500 metri quadrati ha fornito competenze ed idee, e di un Comitato di indirizzo politico composto da donne e uomini che come parlamentari nazionali e regionali, sindaci e dirigenti di partito, hanno avuto una lunga storia di impegno nella società politica toscana.
L’Associazione Nelson Mandela Forum e il Comitato di indirizzo politico ripropongono la mostra riadattandola alle caratteristiche dello spazio del Mandela Forum, in una versione ampliata nei suoi apparati allestitivi e documentali e integrata con una nuova sezione dedicata al rapporto tra il leader del PCI e la Toscana, terra dove è nato il comunismo italiano: non a caso i promotori hanno voluto che fra gli oggetti in mostra ci fosse anche la prima bandiera del PCI, che per l’occasione lascia la città di Livorno dove nacque il partito di Gramsci per trovare collocazione temporanea al Nelson Mandela Forum. Tra le peculiarità dell’allestimento, anche una ‘zona comizio’ con una vecchia Fiat Cinquecento e alcune ‘campane’ dove posizionarsi per ascoltare la viva voce di Berlinguer che declama alcuni dei discorsi più famosi.
La Toscana è sempre stata legata alla figura di Berlinguer accogliendolo con affetto ed entusiasmo nelle grandi manifestazioni popolari alle feste dell’Unità, ai comizi – tra i quali quello in piazza della Signoria a Firenze – con al centro il tema della pace e il suo impegno per le donne quali figure centrali dei mutamenti.
E proprio a una frase di Berlinguer sulla pace sarà legata la mostra di Firenze, ovvero “‘Se vuoi la pace, prepara la guerra’, dicevano certi antenati. E invece io la penso come i pacifisti di tutto il mondo di oggi: ‘Se vuoi la pace, prepara la pace’”.
Secondo i promotori infatti, in questo particolare momento storico di guerre e sopraffazioni, le parole di Berlinguer sono state profetiche e quanto mai attuali e rivoluzionarie. In un’Europa che non ricorda i fondamentali del Manifesto di Ventotene, che parla di riarmo e non di pace, che non svolge il ruolo per cui è stata costituita, serve riportare in primo piano i temi dello sviluppo, della cooperazione internazionale quali elementi fondativi di una società di popoli che si sviluppi e progredisca in armonia con l’ambiente e le persone che lo abitano.
La tappa fiorentina della mostra è stata organizzata con il contributo di Regione Toscana e Comune di Firenze, in collaborazione con Associazione Enrico Berlinguer, Fondazione Gramsci e Cespe.
Main Sponsor: Fondazione Noi-Legacoop Toscana; Official Sponsor: Estra, Savino del Bene, CAF, CGIL SPI Sindacato Pensionati Italiani e CGIL SPI Toscana; Official Supplier: Firenze Manutenzioni, Fiorentini Firenze e GranTerre.
Le dichiarazioni
“Ringrazio di cuore i sostenitori – afferma il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – perché da loro è giunto un contributo decisivo per rendere la mostra ancora più preziosa. Sottolineare il rapporto di Enrico Berlinguer con la Toscana aiuterà a restituire un quadro ancora più completo della figura di leader politico appassionato, così centrale nella storia della Repubblica e della società italiana, e del suo pensiero che, a partire dall’impegno per la pace, si rivela in tutta la sua attualità e lungimiranza nel mondo di oggi, scosso da guerre e conflitti. Rinnovo i miei ringraziamenti a chi ha voluto e organizzato la mostra a Firenze. Sarà un grande onore partecipare all’inaugurazione, al fianco della famiglia di un grande statista e di un grande uomo”.
“È importante una mostra su Enrico Berlinguer, e lo è ancora di più se come in questo caso è organizzata in un luogo pubblico – dice l’assessora alle Politiche Giovanili e allo Sport Letizia Perini –; ringraziamo di cuore il Mandela Forum e gli organizzatori per questa iniziativa che sarà un vero e proprio evento di partecipazione collettiva, un’occasione preziosa di condivisione e scambio durante la quale sarà possibile riflettere sull’importanza di una figura come Berlinguer, nella storia politica nazionale. Berlinguer ci ha trasmesso l’importanza di perseguire con ostinata determinazione obiettivi e valori universali per i quali ancora oggi continuiamo a lottare, cercando di dare dignità e ascolto a ogni tema politico che abbia importanza per le persone: non è un caso che i dodici anni in cui lui fu Segretario, ovvero gli anni in cui i partiti della sinistra furono eletti a governare tante grandi città italiane tra cui Firenze, siano stati la stagione della storia Repubblicana in cui i Comuni hanno incrementato le politiche rivolte a servizi per i reali bisogni dei cittadini”.
“E’ la mostra di Berlinguer più grande mai allestita in Italia – sottolinea Massimo Gramigni, presidente dell’associazione Nelson Mandela forum – e che trova casa non in un mero spazio museale ma in un luogo denso di memoria, vita e umanità quale quello intitolato al grande leader sudafricano. Ci teniamo a ringraziare di cuore tutti coloro, dalle istituzioni agli sponsor, stanno rendendo possibile questo sogno di riportare a Firenze e in Toscana un leader politico centrale nella storia della Repubblica italiana che potrà essere da esempio per le nuove generazioni”.
“Come comitato promotore – afferma Paolo Fontanelli – abbiamo pensato di accompagnare la mostra con un nutrito programma di iniziative per riflettere sul pensiero e l’azione di Enrico Berlinguer. In primo luogo attraverso una serie di dialoghi a più voci sui temi principali che hanno caratterizzato le idee e le battaglie di Berlinguer segretario del Pci. Dal compromesso storico al valore universale della democrazia, dalla rivoluzione femminile all’austerità come cambiamento del modello di sviluppo. Ovviamente con il tema della pace e del disarmo al primo posto. Non mancheranno anche alcuni appuntamenti per discutere sul Pci in Toscana durante la segreteria di Berlinguer. A questi dialoghi parteciperanno molti dirigenti dell’allora Pci insieme a voci diverse del mondo politico, della società, della cultura e del giornalismo italiano. Inoltre verrà allestito uno spazio libreria, dove sono previsti molti incontri di presentazione di volumi e film che parlano del ruolo e del contributo di Berlinguer nella difesa della democrazia italiana e nella lotta per far avanzare i diritti dei lavoratori”.
“Come Fondazione Noi-Legacoop Toscana abbiamo deciso di supportare questo progetto perché vogliamo contribuire a ricordare e far conoscere la figura di Enrico Berlinguer e quei valori di sinistra in cui ci riconosciamo e che vogliamo riaffermare – dichiara la presidente della Fondazione Noi-Legacoop Toscana Irene Mangani -. La mostra e il programma culturale collegato ci invitano ad avvicinarci e a riscoprire il pensiero di Berlinguer riconoscendone i tratti di attualità, a partire dal valore, quanto mai irrinunciabile, della pace”.
“Enrico Berlinguer era una delle maggiori figure della politica, non solo italiana, del Novecento. Ha trasformato il Pci e la democrazia nel nostro Paese, con gentilezza, dialogo e rigore nei comportamenti pubblici e privati – dichiara Francesco Macrì, Presidente Estra -. Mi auguro che la mostra possa non solo sostenere gli studi sulla politica del Novecento, ma anche riportare al centro della politica odierna i valori che Berlinguer, insieme ad altri politici della sua generazione, hanno rappresentato: innovazione, coraggio, dialogo e ricerca comune di soluzioni avanzate”.
La mostra
Curata da Alessandro d’Onofrio, Alexander Hobel e Gregorio Sorgonà, la mostra intende restituire non solo l’immagine e le parole di un grande e amato Leader ma anche la forza del suo pensiero.
Attraverso un racconto storico e iconografico consente di ricostruire l’itinerario di Berlinguer grazie a documenti tratti dal suo archivio (conservato presso la Fondazione Gramsci) alcuni dei quali esposti in originale assieme a giornali, riviste, opuscoli e audio-visivi (forniti prevalentemente dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico e dalle Teche Rai) e una selezione di fotografie da reportage.
Il materiale documentale è stato organizzato secondo cinque sezioni tematiche: gli affetti, il dirigente, la crisi italiana, la dimensione globale, attualità e futuro, con il tema centrale della pace che lega le varie sezioni.
Per tratteggiare a tutto tondo la figura dello statista sono stati inoltre introdotti dei focus specifici: il contributo del Partito Comunista Italiano alle riforme adottate in Italia dal 1968 al 1984; le relazioni internazionali intessute da Berlinguer che sottolineano la dimensione globale della sua leadership; la violenza politica e lo stragismo, drammatica costante di quegli anni, i libri a lui dedicati tesi ad evidenziarne il particolare rilievo storico-politico.
Il programma collaterale
L’inaugurazione della mostra sarà il 3 settembre alle 17, alla presenza della famiglia Berlinguer. Nell’occasione sono previste letture dai discorsi di Berlinguer sulla pace a cura dei giovani dell’associazione Il Lavoratorio. A seguire presentazione del libro ‘La pace al primo posto’ di Alexander Hobel, con Marco Tarquinio.
Nei giorni successivi, ogni pomeriggio, la mostra sarà accompagnata da presentazioni di libri, incontri e dibattiti pubblici sulla figura di Berlinguer. Tra i primi appuntamenti si segnalano: 4 settembre, dibattito su “Berlinguer e la Toscana”, con Fabio Mussi, Antonio Floridia, Susanna Cenni, Claudio Martini, Paolo Fontanelli; domenica 7 settembre la presentazione del libri ‘Per Enrico per esempio’ di Pierpaolo Farina e a seguire la proiezione del film ‘Berlinguer, a love story’; lunedì 8 settembre dibattito sulla vittoria delle sinistre alle amministrative del 1975 con Sara Funaro, Silvia Salis, Luca Salvetti, Antonio Bassolino, Michele Ventura, Franco Camarlinghi; il 10 settembre incontro “Sulla democrazia”con Pierluigi Bersani; il 16 settembre dibattito con Walter Veltroni e Rosy Bindi su “Dal compromesso storico all’alternativa democratica”; 22 settembre dibattito su “Berlinguer e i diritti”, con Livia Turco e Benedetta Tobagi; 25 settembre incontro sul tema “Berlinguer e il dialogo con i cattolici”, con Vannino Chiti, don Roberto Filippini e Michele Ciliberto; si prosegue il 26 settembre con “Berlinguer e la cultura” con Gianni Cuperlo, Nichi Vendola e Marino Sinibaldi; previsti anche incontri con Massimo D’Alema (1 ottobre sul tema dell’internazionalismo); e Achille Occhetto (3 ottobre sull’austerità).